Il prurito

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Ė un fastidio che si prova spesso: qualche cosa meno del dolore, una stimolazione più tenue delle terminazioni sensitive. Le stesse fibre conducono attraverso il tratto antero-laterale del midollo spinale le due sensazioni; il sistema nervoso, però, le distingue, forse per una differente periodicità degli impulsi.

C’è una notevole variazione nella capacità individuale di percepire il prurito: dermatiti estese possono lasciare indifferenti alcuni, mentre altri soffrono molto per eruzioni di solito non pruriginose. Anche nella stessa persona, la soglia di sensibilità varia secondo il momento, la concentrazione, la stanchezza, lo stato dell’umore. C’è anche un modo di grattarsi abbastanza tipico di certe patologie: nell’eczema atopico ci si gratta con le unghie fino a far sanguinare, nell’orticaria lo strofinamento con il polpastrello è sufficiente sollievo e questa risposta è tanto costante, che, in casi dubbi sul piano visivo, se sono presenti escoriazioni da grattamento, la diagnosi di orticaria è da giudicare meno probabile.

Quando un prurito insistente è circoscritto, di solito si accompagna ad alterazioni cutanee visibili che permettono il riconoscimento della causa: lichen, eczemi di vario tipo e mille altre. L’intertrigine, o infiammazione delle pieghe cutanee (aree dove la cute è a contatto con cute contrapposta), di frequente provoca prurito. Microbi e funghi complicano facilmente l’irritazione in queste sedi. La scabbia, provocata da acari (parassiti trasmissibili tra persone), produce un prurito più o meno esteso e molto intenso, i cui segni più caratteristici sono oggi resi confusi e atipici, rispetto alle descrizioni libresche, dalle abitudini igieniche più intense (che hanno almeno un effetto di detersione) e dalle cure – magari incomplete ma in qualche modo influenti – tentate "in proprio" (per esempio da creme emollienti e cortisoniche che riducono l’infiammazione e il disagio). 

Complessa è l’interpretazione del prurito diffuso a tutto il corpo senza alterazioni visibili o con alterazioni non specifiche, secondarie al grattamento e poco utili per la diagnosi. Di solito, aumenta di sera e a letto. Una causa molto comune nelle persone dalla mezza età in avanti è la secchezza della cute, che peggiora con gli anni: in questo caso può essere sufficiente a migliorare o ad annullare il sintomo cambiare il sapone verso detergenti meno aggressivi e idratare generosamente con creme adatte dopo la doccia, o aggiungere emollienti oleosi all’acqua del bagno. Simile è il prurito "invernale"che può colpire anche i giovani per l’azione combinata del freddo e dei cosiddetti bagno-schiuma comuni (o delle saponette, che stanno andando fuori moda), troppo sgrassanti per la cute dei più sensibili.

Il prurito generalizzato grave può essere causato da malattie importanti della cute stessa o di altri organi, per esempio uremia (insufficienza renale), malattie ematologiche, del sistema linfatico, o del fegato e delle vie biliari. Il diabete, accusato tradizionalmente di causare prurito, non ne è in genere responsabile diretto; possono esserlo invece squilibri ormonali come l’iper o l’ipotiroidismo. Radiografie, ecografie o altre metodiche diagnostiche per immagini più complesse (tac, risonanza magnetica ecc.) si rendono necessarie quando la diagnosi non emerge dalla visita fisica e dalla storia, così come esami di laboratorio specifici (il dosaggio egli acidi biliari circolanti e altri indici di colestasi indicano, per esempio, alterazioni minime del flusso di bile). Possono causare prurito diffuso l’anemia, in particolare l’anemia da carenza di ferro – molto comune – parassitosi intestinali e parassitosi tropicali (i vermi producono tossine allergizzanti, che alterano la formula leucocitaria nel senso di un netto aumento dei globuli bianchi eosinofili). Va detto che un problema particolare con cui si deve a volte confrontare il medico è la "fissazione" di parassitosi: alcuni pazienti, il cui problema è psichiatrico, si convincono di essere affetti da parassiti e li sentono camminare sul corpo quando ogni analisi e ogni prova lo esclude. Forme di prurito, descritte con termine approssimativo come "eruzioni tossiche"e che richiedono discernimento specialistico, sono frequenti in gravidanza.

Ultimo imputato del prurito cronico senza causa apparente, l'Helicobacter Pylori, microbo già documentato responsabile dell'ulcera peptica e di altre malattie dello stomaco, sospettato di coinvolgimento nella cardiopatia ischemica, nell'anemia da difetto di ferro e persino nell'alitosi. Se i primi dati saranno confermati, un certo numero di sofferenti di prurito diffuso, risolverà il problema con l'eliminazione dell'Helicobacter.

L’elenco delle cause possibili di prurito è lunghissimo. Se è vero che una componente psicologica coinvolge sempre chi ne è affetto in modo persistente (tanto che, quando il disturbo è intrattabile, la tensione mentale è di tal grado da cambiare il comportamento e la personalità della vittima), occorre che il medico si guardi dalla tentazione di attribuire a cause psichiche un prurito di cui non si evidenzia facilmente il motivo (un film di Nanni Moretti, meno brutto dei suoi altri, tratta di un caso personale, riportando cantonate multiple e grossolanità interpretative di dermatologi consultati dal regista – romani, si presume dall’ambientazione, e illustri, si presume dall’importanza del regista –).

Logicamente, le cure saranno in gran parte guidate dalle risposte alle indagini diagnostiche. Terapie locali antipruriginose mirano ad anestetizzare parzialmente le terminazioni sensitive sulla pelle, terapie generali devono essere utilizzate ove la malattia lo richieda.

 


Francesco Dallera

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