Ipotiroidismo e gozzo | |
|
|
Le
due patologie a volte si sovrappongono, ma di solito hanno cause e sviluppo del
tutto distinti. La presenza di iodio, che è parte dell’ormone tiroideo, è
fondamentale nella sua sintesi e attività. Sia l’eccesso che il difetto
di iodio alterano l’equilibrio della ghiandola. La
tiroide stimola il funzionamento di tutti gli organi. Uno per cento della
popolazione ha la tiroide che funziona meno del normale (ipotiroidismo). Sopra i
sessant’anni la percentuale di ipotiroidei sale al 5%. La causa più comune è
la tiroidite di Hascimoto, una forma infiammatoria cronica con elevati
anticorpi anti-tiroide, spesso non riconosciuta perché scarsi sono i
sintomi durante la prima fase di malattia. Meno frequenti sono altre forme di
tiroidite (infiammatorie, virali o batteriche). Il 20% dei pazienti che assumono
amiodarone – Cordarone, un antiaritmico cardiaco che contiene iodio –
sviluppa ipotiroidismo, controllabile anche senza sospendere il farmaco. Più
raramente, l’amiodarone può causare invece ipertiroidismo (tiroide
superfunzionante). Cause
di ipotiroidismo ovvie sono l’asportazione chirurgica o l’irradiazione della
tiroide. I
sintomi avvertiti dal paziente ipotiroideo sono correlati ad abbassamento
dell’attività degli organi e possono essere i seguenti: debolezza, sensibilità
al freddo, sonnolenza, depressione, dolori articolari e muscolari, crampi,
stitichezza, anomalie mestruali, alterazioni delle unghie, modificazione della
voce, eloquio lento, pelle secca, aumento di peso con gonfiore al volto e
agli arti inferiori per ritenzione idrica (mixedema), difficoltà di
respiro da sforzo, bradicardia, ipertensione, ritardato ritorno dei riflessi
tendinei. Posta la diagnosi, è facile la cura sostitutiva: sono disponibili
ormoni sintetici in vari dosaggi adattabili al caso, in relazione alla
corporatura e a parametri vitali del paziente (frequenza cardiaca, pressione,
aspetto clinico, esami di laboratorio). Trovato il dosaggio “buono”, questo
di solito si mantiene a lungo invariato. Il
gozzo, o struma – aumento diffuso del volume della tiroide – può
accompagnarsi o meno all’ipotiroidismo, ma è presente anche in individui con
funzione normale, o con attività tiroidea aumentata (malattia di Graves-Basedow).
Certi
alimenti, come le rape, i cavolini e altri vegetali, se mangiati in quantità,
provocano gozzo, specialmente nelle aree geografiche con terreno povero di
iodio. La tiroide si ingrossa, ma solo un piccolo numero di persone ha
alterazioni funzionali. In alcune zone della Lucania 60% erano gozzuti,
l’area bergamasca era anche nota per questo. Il cretinismo – raro – è
espressione massima di disfunzione tiroidea. L’aggiunta di iodio al sale da
cucina o all’acqua potabile ha eliminato il problema dovuto all’assenza di
iodio nel terreno. Una
alterazione comune è il cosiddetto gozzo multinodulare, a composizione
complessa, che deve essere studiato accuratamente anche per escludere la
presenza di noduli pericolosi, ma che, in buona parte dei casi, può essere
controllato da cura medica, “tenuto a bada”anche senza intervento, con una
dose adeguata di ormone, a meno che non comprima meccanicamente gli organi del
collo, disturbando per esempio la respirazione. Non sempre è la tiroide a essere malata quando si manifesta un’apparente disfunzione tiroidea. A volte l’anomalia dipende dall‘ ipofisi che la controlla o dalla corteccia cerebrale che influenza a sua volta l‘ipofisi, attraverso un meccanismo di regolazioni o “feed back”. Indagini di laboratorio e radiologiche sono oggi facilmente accessibili per chiarire diagnosi e decidere la cura.
|
|
|
|
Francesco Dallera |