Laser in dermatologia estetica

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Laser è acronimo inglese di Amplificazione di luce per emissione stimolata di radiazione.

Il laser nella medicina estetica è argomento di dibattito e confusione. Presentato a volte come un rimedio magico e onnipotente, è da altri messo in discussione come uno specchietto per le allodole cui non corrisponde un concreto vantaggio scientifico. La mia opinione, come quella di tutti i medici che lo utilizzano da anni con intenti di serietà professionale, è di grande apprezzamento e favore, purché se ne conoscano presupposti scientifici, indicazioni, effetti collaterali e limiti.

Si dovrebbe premettere che è opportuno parlare di laser al plurale piuttosto che al singolare: esistono ormai numerosi  apparecchi con caratteristiche molto differenti, ciascuno capace di certe prestazioni e non di altre.

Sono a disposizione del dermo-chirurgo e di chi si occupa di medicina estetica laser che hanno diversi gas o sostanze che forniscono l’energia: CO2, Argon, KTP, Rubino,  Neodimio yag, Diodi, Erbio, Alessandrite, luce pulsata (che non è proprio un laser), Dye laser, con possibili ulteriori varianti ("glass" o "cristallo", "Q switcthed", "frazionato"-ideale per il ringiovanimento-) e altri ancora.

La diversa lunghezza d’onda emessa dai vari laser li rende  attivi in modo differenziato in una moltitudine di condizioni: taglio chirurgico (senza sanguinamento e con cicatrizzazione favorevole), dunque chirurgia di  neoformazioni antiestetiche o fastidiose, inclusi i nei (non è vero che non si può fare l’istologia); drenaggio delle cisti acneiche, appianamento degli esiti cicatriziali, eliminazione di capillari visibili (teleangectasie), quindi couperose, rosacea e capillari degli arti inferiori, depilazione permanente, trattamento di macchie cutanee, angiomi, tatuaggi e una quantità di altre situazioni, fra cui la riduzione delle emorroidi esterne, l'uso come supporto a interventi di chirurgia maggiore e il rassodamento di tessuti flaccidi per ringiovanire l'aspetto. Ciascuno dei laser ha una specializzazione: per la depilazione vanno bene la luce pulsata monocromatica e il neodimio, tenendo presente che la combinazione ottimale è pelle chiara con peli scuri; per i tatuaggi il meglio sarebbe usare diversi laser per diversi colori. Nel trattamento di aree ampie con dilatazioni vascolari, il medico operatore deve avere bene in mente il danno possibile per insulto termico al tessuto, lasciando ponti di pelle intatta, L’utilizzo di un laser improprio in un’indicazione sbagliata espone a risultati nulli, negativi o, dato che si tratta di un raggio potenzialmente distruttivo, pericolosi per il tessuto raggiunto.

Tale è l'efficacia e la precisione dei laser anche a prima vista, se utilizzato con proprietà, che chi ne parla male – penso – non li ha mai usati. Però bisogna osservare che in alcuni casi si è sfruttata l’attrazione del nome a scopo lucrativo-mercantile senza adeguata competenza professionale o con scarsa onestà, a volte in misura così clamorosa da minare la fiducia del pubblico. Soprattutto nel settore della depilazione e del ringiovanimento le donne deluse da trattamenti non appropriati sono state numerose negli ultimi anni. Impiegati, però, nei modi dovuti e nelle situazioni giuste, i laser fanno meraviglie.

 


Francesco Dallera

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